giovedì 23 aprile 2015

Le 5 cose che mi stanno tremendamente sui coglioni dei "Fan"



Si, probabilmente sono un rompicoglioni. Si, probabilmente in questo frangente sono più rompicoglioni di loro. E, si, probabilmente mi stanno per tornare.

Premetto anche che sto per esprimermi per quanto concerne l'ambito musicale, ma il discorso è tranquillamente generalizzabile ed applicabile in altri ambienti, videogiochi, anime, fumetti, auto, quel-kaiser-che-vi-pare.

Ma ho una necessità catartica di condividere con voi una, anzi, cinque cose che proprio mi stanno sulle balle dei "fan". Non il fan, ma il "fan", quello che segue SOLO quella band, e le altre sono merda per partito preso, senza distinzione, che siano One Direction o Genesis; quello che si lava con la saponetta a forma del suo cantante preferito, quello che si fa il bidet con la birra del suo artista preferito, quello che la notte prima di andare a dormire si gingilla e trastulla a quattro mani (non voglio sapere di chi siano le altre due) pensando a quali calzini staranno ora indossando i suoi idoli.

Ecco le 5 cose che non sopporto, rigorosamente in ordine disorganizzato (come il loro ordine mentale):

5) "Loro sono i migliori".

Si, nella fase "Loro sono i migliori, guarda, cioè, oh" ci siamo passati tutti, ammettiamolo. Il problema sorge quando dalla fase transitoria si passa allo status quo, che diventa la solida base per lo smatracoglioni professionista. Nel migliore dei casi, se si citano altri artisti dello stesso genere, il "fan" può risponderti con un "Si, hai ragione. Però...", il che ha un retrogusto simile alla frase "Non sono razzista, ma...". Se ti va male, preparati ad un pippone colossale sul perché per come e per cosa il gruppo X è migliore degli altri, e chi se ne frega se si incappa in una plateale incongruenza, perché la soluzione è semplice, la postilla finale, il guizzo di classe è dietro l'angolo: "Ma vaffanculo, non capisci un cazzo.". Un tempo avrebbero usato anche la variante più concisa "Poser di merda".


3) "Non sono più quelli di una volta"

Qui parliamo del "fan" nostalgico, da non confondere col fan nostalgico. Se in quest'ultimo caso c'è una nota malinconica nel tono di voce, nel primo si parla per partito preso unito al sentito dire e miscelato con frustrazione ed un pizzico di “perché quando ho iniziato ad ascoltarli io...”. Il tutto servito senza ghiaccio, altrimenti c’è il rischio che s’annacqui.
Esempio classico lo si trova negli Iron Maiden: "Con Blaze hanno fatto solo merda", salvo poi masturbarsi come una foca monaca in vacanza in Svezia mentre ascolta "Lord Of The Flies" suonata in "Death On The Road". Ma ci sono anche casi più divertenti – leggasi improponibili – in cui si esorta il chitarrista della band a non cantare quelle due canzoni in un concerto di 2 ore e mezza, perché "laggente vuole sentire il cantante, non un chitarrista, anche se è bravo". Peccato che nei dischi a cantare quelle due canzoni di cui ci si lamenta sia proprio il chitarrista. Da qui nasce la branca di “fan” nostalgico con presa di posizione improponibile pure per il “fan” nostalgico base, perché si rivela essere a tutti gli effetti quello-che-crede-di-conoscere-la-band-perché-sa-chi-è-il-cantante.


2) “Lui è bellissimo! Toro Loco è la mia canzone preferita dei Litfiba!”

Non me la prendo necessariamente solo con i “fan” di Pelù e dei Litfiba, ma in generale con chiunque di un gruppo esalti il cantante e basta “perché è figo” e “è quello della televisiona”. Tra l’altro, ‘sta frase l’ho davvero letta una miriade di volte, senza contare la sua variante “Vorrei tanto che fanno ‘Io ci saro’”. Perché il “fan” di questa categoria, spesso, è anche ignorante dal punto di vista della sintassi e della lingua italiana, e quando glielo fai notare gentilmente mentre nel frattempo cerchi di salvare qualche santo del calendario dalla tua ira per la doppia eresia (confusione canzone solista con repertorio band e orrore grammaticale), SE – ripeto, SE – ti dice culo, ti risponderà con “Eh, scusa, o scritto di fretta. E maledetto t9 dell’ifone”. Se invece ti dice male, la variante sarà “E arrivato il professore qui.”. Nel peggiore dei casi, il “fan” userà la combo segreta di Tekkenmurt 2, unendo le suddette due frasi con quelle citate alla fine del punto 5. Guai a toccare quello-che-canta. Anche se scrive cagate. Anche se oramai non ha più voce. Anche se s’è venduto il culo alla Hasbro in cambio di 5 orsacchiotti gommosi ed una bottiglia di Vodka scaduta nel 1986.


4) “L’ultimo album è bellissimo!!!!”

Ed invece è una merda. E non perché lo dico solo io, o solo qualcuno, ma l’intera stampa specializzata, i fan storici, i fan più giovani e tutti i fan. Ma per il “fan” no, è il masterpiece del secolo, del millennio, dell’era geologica presente, passata e futura. Anche se i brani sono irritanti. Anche se è composto da rutti e peti fuori sincrono con lo sfintere. Sono gli altri che non capiscono un cazzo, lui è a posto. O “apposto”.


1) “Se sei un vero fan, non puoi criticarli!”

I santi dovrebbero moltiplicarsi, perché in questo caso l’embolo che sale è talmente abnorme che servirebbero altre 13 religioni monoteiste, 12 politeiste, 47 falsi profeti e 24,6periodico profeti con certificato per placare l’ira un po’, giusto per riprendere fiato. Perché questa affermazione, questa frase, questa cagata dell’intelletto umano che prima o poi spunta fuori come un fungo sulla pianta del piede, è il controsenso per eccellenza. Dato che compro i loro album originali, dato che pago per vederli in concerto, non dovrei eventualmente criticarli se fanno cazzate? Il buco nell’acqua può capitare, anche nelle band migliori; persino i Pink Floyd hanno realizzato qualche ciofeca, eh. La variante diplomatica “Non hanno fatto album brutti, solo meno belli”, riduce il numero di santi in maniera sensibile, ma rimaniamo comunque nell’ordine delle centinaia di migliaia, soprattutto se quattro secondi dopo riparte il pippone a 12 mani (un’orgia manuale, in pratica) sul quanto siano eccezionali ed infallibili e quant’è bono quello e quanto è tecnico l’altro perché è passato dal Do al Mi minore con nonchalance. Se i “fan” inquadrabili nel punto “2)” ti fanno saltare i nervi per gli errori grossolani, ma alla fine ti accorgi che pure loro si sono resi conto della stronzata oggettiva e ti fai un paio di risate assatanate sotto i baffi (se ce li hai), qui il siamo al caso patologico irreversibile. Siamo ad un livello nettamente superiore di “Loro sono i migliori!!!”, perché in quel caso, FORSE, se sei fortunato quanto Gastone, potresti pure trovare quello che ha conservato un minimo di lucidità per dire “Però questa canzone non mi piace”, potresti trovare quello che per lui, sì, sono i migliori, ma non sono necessariamente ultramegainfallibili. Qui invece è come trovarsi i vampiri mutanti di Blade II, che per farli sparire non serviva la classica palettata al cuore, ma dovevano necessariamente esplodere alla luce del sole. Ulteriore problema: i "fan" di questa categoria sono anche più resistenti. Tipo spina sotto l’unghia che non riesci a togliere manco con la grazia divina (e grazie, con tutte le bestemmie regresse).

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un commento. Sempre se ti va, eh. Nessuno ti costringe.