mercoledì 29 aprile 2015

Cobain: Montage Of Heck - Scusa Kurt

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Piove, non c'è rumore che non sia quello della pioggia battente. Me ne accorgo solo quando sono effettivamente in mezzo alla strada, quando il lampione non riesce ad illuminare più i miei passi perché mi sto allontanando dal cinema. Solo allora mi accorgo che piove, che sono senza ombrello e che il cinema è lontano.

Per realizzare questa specie di speciale-report-impressioni su SpazioRock mi son fatto un macello di pippe mentali, perché ogni volta che devo parlare di Cobain e dei Nirvana sono perfettamente conscio del fatto che non sono oggettivo. Per dire, la recensione di "In Utero" ho dovuto rimaneggiarla per una settimana intera, sforzandomi come poche altre volte a tenere ben saldo il freno a mano. Cosa che non ho fatto invece per l'Unplugged In New York, anche se lì ho cercato più di raccontare da quasi-spettatore retroscena e altro.

Per "Cobain: Montage Of Heck" ho tirato giù tutto di botto, non mi sono fermato. All'ultimo punto fermo ho voluto far leggere il risultato a chi di dovere, per chiedere appunto se potesse essere una roba pubblicabile su SpazioRock - dove bisogna pur sempre cercare di essere un po' istituzionali - o se procedere al piano B - lavoro di cesello che stavo creando in mente in parallelo alla stesura di pancia.

Verdetto positivo.

E alla fine eccolo qui, quello che eventualmente avrei scritto qui è finito su SR, ne son contento, anche se non nascondo di essere un po' intimorito, perché un conto è uno speciale sui 20 anni dalla morte, un altro è un articolo dove dover esporre cosa diavolo hai visto.

Ecco, che diavolo ho visto? Tanti frammenti. Prima credevi di avere quasi tutti i pezzi, e che mancasse giusto qualcosa, qualche buco qui e là. Invece ora ti accorgi che quei buchi erano voragini, che avevi completato solo la cornice del mosaico, e nemmeno tutta. Ora hai più dettagli, più spunti su cui pensare, non dico riconsiderare ciò che credevi, ma unire il nuovo col calcificato sapere.

Non sarò mai oggettivo su Cobain ed i Nirvana, e me ne scuso. Ognuno ha le proprie debolezze. Ieri sono stato colpito, non proprio affondato, ma stare in giro per le strade di Teramo, guidando la 206 e solo dopo 20 minuti chiedermi "Ma dove cazzo sto andando?!" perché effettivamente non avevo idea del perché stessi vagando senza meta... Forse si, affondato, a mio modo.

Buona lettura. Pigiate sull'immagine in cima.


Ciao Kurt, e scusa.

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