martedì 10 febbraio 2015

Flusso di coscienza anacronistico




Parte la sfuriata tra chitarre, e vieni scaraventato nel 2004, quasi 2005. Anzi, no, forse questo è il 2005. Vabbè, c'è una concentrazione di emo impressionante, O.C. ancora non sente il brivido del suono delle parole "Ragazzi, qua dobbiamo sbaraccare, la Fox ci cancella dalla faccia della terra tra 5 puntate" ed io sono ancora chino sulla scrivania, profumato di cloro che mi corrode la pelle dopo l'allenamento di pallanuoto e stanco morto, mentre non riesco più a distinguere un'omega da una eta, ed il carattere del Rocci non m'aiuta per niente, e non trovo nemmeno una cavolo di mezza frase tradotta perché sto tizio ci ha lasciato solo pochissimi stralci delle sue opere (ma a quel punto, falle sparire proprio, no? Non sappiamo chi sei, non sappiamo quanto effettivamente hai scritto, non sappiamo con esattezza di cosa volevi parlare... Ma che kaiser vuoi ora, dopo quattromila anni passati nel dimenticatoio di qualche biblioteca oscura e polverosa della vallata bavarese? Perché devi denuclearizzare le balle ad un povero studente al penultimo o ultimo anno di liceo? Vedi che gli confondi pure le idee, che non sa più manco se gli manca un altro anno da passare lì dentro, o se quella è effettivamente la luce fuori dal tunnel oppure il neon del bar della scuola?).




Si, forse è il 2005, fine 2005, dato che il CD della macchina è stato appena masterizzato ed è stato applicato un vistosissimo strato di inchiostro indelebile del pennarello per scrivere “206”. Al suo interno, un miscuglio di roba che non ha senso. Roba che Staind e Apocalyptica sono delle rivelazioni e ancora non scopro i Bush. Roba che appena metto piede in macchina ancora ho qualche esitazione nel dosare bene frizione ed acceleratore. Roba che la 206 ancora non ha nemmeno un graffio, nemmeno un’ammaccatura. Roba che la Teramo-L’Aquila non l’ho ancora percorsa (e quanti chilometri macinerò negli anni seguenti).

Poi cortile interno del Liceo, le assemblee d’istituto dove si discute su due livelli e mezzo:

Livello 1, localizzato nelle zone adiacenti al microfono e ai rappresentanti, con argomenti politico-scolastici-regàmaalloraquestannolafacciamooppurenoloccupazione;

Livello 2, la mambassa generale di gente che si fa i cazzi propri,

Livello 2 ½, personaggi con lettore CD e cuffiette che parla dell’ultima scoperta su Win MX e su quel gruppo assurdo che quel tale di Rovereto ti ha passato su MSN.

Poi zaino su una spalla, e la sfida tra Seven ed Invicta viene ampliata dal nuovo arrivato Eastpack. E poi gli ultimi due anni, dove vedo la luce in fondo al tunnel e lo zaino manco lo porto più, già è tanto se in mano ho due libri ed un quaderno (la penna dovrei averla nella tasca interna del giubbotto, altrimenti male che va ne chiederò una in prestito a Stefano o Jacopo). E la Comix, giusto. La lezione di arte non l’ho ripassata, ma tanto la professoressa deve ancora spiegare l’arte bizantina, io me la son studiata per i fatti miei tipo dieci giorni fa.

Che palle, mi fa male il braccio e non posso andare all’allenamento di pallanuoto. Vabbè, mi stendo un po’ sul letto e poi comincio a vedermi quello scemo di Foscolo, che domani c’è l’interrogazione a tappeto perché la prof s’è incazzata come una tarantola del Guatemala perché nessuno si ricordava il contesto geo-storico-politico di riferimento. Credo. Boh, io stavo vincendo a tris contro Stefano, m’è parso di capire così.

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