Caro corriere ti scrivo, così m’incazzo un po’
E siccome sei molto vicino più forte m’incazzerò
Da quando sei partito c’è una grossa novità,
dici che hai suonato, ma sai
qualcosa qui proprio non va
Arriva una mail la sera e parte la bestemmia
Mi scrivi che non ero a casa, e infatti ero da tua sorella
Son stato sempre a casa, sai, per una giornata intera
Ma tu non sei passato per niente, sai
Anche se dici che non è vero
Poi vabbé, la rivisitazione in chiave personale de “L’Anno Che Verrà” potrebbe continuare, ma sto di un incazzato nero, talmente nero che il nero dei pennarelli Giotto in confronto è bianco fosforescente.